A MARE. Piccolo museo del bagnasciuga

Se due terzi di un pianeta sono fatti di mare è lecita la domanda:
“Ma perché questo pianeta si chiama Terra e non Mare?”
Ci sono luoghi eccezionali su questo pianeta, dovunque, dove il mare
e la terra si incontrano, luoghi dove la terra non emerge e di conseguenza finisce sott’acqua. È lì il “bagnasciuga”, dove l’asciutto viene bagnato e i piedi riescono a camminare sull’acqua. Dove il mare restituisce e dà.
Dove l’orizzonte ci dimostra che in certi luoghi il cielo è più vicino alla terra di quanto il fondo non sia vicino alla superficie del mare e anche se il nostro orizzonte è veramente l’unico luogo per noi irraggiungibile, mi sono sempre chiesto se i nostri orizzonti siano alla stessa distanza da noi.

Camminando tra terra e mare, camminando sulla frontiera, si incontrano molti oggetti. In questo laboratorio proveremo a trasformare “oggetti” in “soggetti”, cercando di incontrare le parole, la storia, che abita quel sasso, quel pezzo di legno, quel tappo. Gli diamo la parola, gli presteremo le nostre orecchie. Non esiste qualcosa che è solamente quel che è, tutto ha un “è stato” e un “sarà”. Tu dov’eri quando io ero un bambino? Sei di qua o vieni da là? Il tempo che abita ogni cosa si chiama “storia”, la propria storia. Il bagnasciuga è un luogo abitato di tante storie, che sono lì, da accogliere e raccogliere, da incontrare e raccontare.
 In questo incontro una passeggiata, una gita, un luogo visitato si trasformano in una testimonianza tangibile e udibile, attraversa la visione poetica e lo spazio curato che daremo agli oggetti. Costruiremo dei piccoli musei; musei portatili, musei tascabili, musei imbottigliati, ma soprattutto musei che raccontano, un grande museo di storie, un museo che si prenda cura dei ricordi e della parola.
 Questa giornata prevede la passeggiata, l’ascolto del mare, l’osservazione dell’orizzonte, la ricerca di storie all’esterno e la creazione dei musei all’interno della biblioteca.

Quel che ci deve interessare è “l’andare al di là del visibile”.

In chiusura del percorso avremo un piccolo “momento di parole”
che si occuperà di una domanda che mi faccio da anni e alla quale non ho mai trovato una risposta definitiva. La domanda ve la regalo già ora, intanto pensateci. “Ma il mare, quando piove, si bagna?”… Ne parleremo.