TOCCA CHE
TI TOCCO
NON TOCCARE! si dice spesso al bambino. Si pensa che del
tatto si possa fare a meno. Un bambino di pochi mesi camminando a
quattro gambe, passa dal morbido tappeto al marmo freddo e impara a
riconoscere le diverse sensa-zioni che i materiali danno al tatto.
Ricorda queste sensazioni e sa anche utilizzarle portandosi a letto un
bellissimo orsacchiotto di peluche. Se si volessero spiegare a un
bambino solo a parole queste due sensazioni di morbido e di freddo,
avremmo delle difficoltà e lui non capirebbe quasi nulla. Allora sarà
bene che il bambino mantenga questo strumento di cono-scenza che è il
tatto, che si coltivi questo naturale interesse tattile. Ma il valore
tattile è di solito trascurato; non rappresenta un'abilità 'sentire' con
le mani (ma anche con tutta la superficie del corpo). Di questa nostra
capacità di sentire ci ricordiamo talvolta distrattamente quando
tocchiamo un tessuto o teniamo in mano un cubetto di ghiaccio. Nella
scuola, poi, una educazione tattile deve ancora cominciare.
OPERATIVITÀ’
MANO-MATERIALE-SENSAZIONE: il percorso
La linearità : il tipo di ‘lettura’
I materiali e le categorie: tipologia, stato, tecniche
caratteristiche di lavorazione
Le sensazioni
I contrasti
La memorizzazione
Allestimenti del laboratorio
I materiali appesi, appoggiati, nascosti, riposti
Le attrezzature
Esempi di trasformazione del materiale: la carta, le stoffe,
le spugne, l’argilla

Roberto PITTARELLO,
insegna Lettere alla
scuola media e Didattica delle Arti Visive all’Università di Padova. Da
oltre un ventennio progetta e anima i Laboratori Creativi, promuovendone
la metodologia attiva in laboratori con adulti, bambini e ragazzi in
varie parti d’Italia. Ha documentato questa sua attività in numerose
mostre e pubblicazioni. Ha ideato e cura la collana I Libri in Foglio in
cui vengono documentati i linguaggi dei bambini e le proposte didattiche
più significative per genitori e insegnanti.
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